Canale nord-est della punta Pioda m 2650
Qualche anno fa, la guida alpina Mario Vannuccini in compagnia di Mattia Ortelli salivano e scendevano questo spettacolare canale di 800 metri in val d’Arigna. L’altro giorno mentre salivamo al pizzo Druet a Tano gli è partito l’embolo…”quando andiamo a fare quel canale”? Ed ecco che solo una settimana dopo siamo li nuovamente al parcheggio in val d’Arigna pronti (più o meno) a tentarlo sperando in condizioni buone di neve. Su questo genere di discese i dubbi sono generalmente due: primo su tutto sono sicuramente le condizioni di sicurezza, nel canale sei soggetto a prendere addosso o in testa tutto ciò che cada dall’alto o dalle pareti circostanti perciò bisogna attendere condizioni assolutamente sicure del manto nevoso. Secondo, la qualità della neve, non mi piacerebbe trovarmi a scendere il canale su neve ghiacciata.
Dopo aver salito i tornanti su neve dura, prendiamo a destra in discesa la stradina che porta alla piccola diga dell’Armisa poi procediamo sul fondovalle per un lungo tratto fino a sbucare su terreno più aperto, la vista sulle severe cime della val d’Arigna è un misto tra spettacolo e paura. Incredibilmente, notiamo numerose persone dirette al canale nord del Coca mentre solo noi imbocchiamo sulla destra il conoide del nostro canale.
La prima parte del canale si presenta abbastanza larga poi dopo una leggera strettoia si riallarga nuovamente e perde quasi le sembianze di un canale, questo tratto è attraversato dal sentiero estivo.
Il tratto superiore si stringe gradualmente e man mano diventa più ripido. Con gli sci e i rampant siamo riusciti a salire circa 2/3 di canale successivamente con i ramponi.
L’ultimo tratto chiuso tra le pareti s’impenna a 50° e compie una specie di S fino a sbucare all’insellatura che determina la fine del canalone.
All’ombra della selletta non possiamo sostare molto, vorremmo riposare un pò di più ma ben presto ci prepariamo per non congelare. Tano parte e compie alcune curve su neve buona poi sparisce dietro la curva, ora tocca me cazzo :-). Faccio un paio di curve poi preferisco derapare dove la neve è un pò più dura.
Raggiungo Tano, recupero fiducia, ora il canale si presenta in tutta la sua bellezza, mammamia che spettacolo. Scendiamo su neve tutto sommato buona anche se alcuni tratti sono un pò più duri dove dobbiamo fare più attenzione ma dopo aver superato il tratto ripido iniziale tutto il resto sembra facile. Arriviamo dove il canale si allarga, Tano taglia a destra per alcune foto e per cercare neve migliore che in effetti trova.
L’ultimo tratto assomiglia ad una grande autostrada. In breve tempo siamo nel conoide finale, ci spostiamo a sinistra dove ci aspetta dell’ottima polvere per finire in bellezza.
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