Corni Bruciati punta centrale m 3114

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Corni Bruciati punta centrale m 3114

Loc.Partenza: Prato Isio m 1660

Dislivello: m 1450

Difficoltà: OSA A

Attrezzatura: corda (calata da 60m su ottimo appiglio), 2 picche, ramponi

Note: Nel canale finale (50°) nella strozzatura più ripida abbiamo trovato una piccola goulotte ma non sò dirvi se è presente tutti gli anni, noi siamo saliti senza assicurarci ma in discesa abbiamo attrezzato una doppia da 60 metri

Partecipanti: io, Tano, Fabio, Demis

I Corni Bruciati (foto giacomo Meneghello)

Anni fà, avevo raggiunto questa vetta in compagnia di Silvia ma dal versante che guarda Scermendone, sinceramente non mi ero mai posto il problema di salirla in inverno perchè mi sembrava troppo impegnativa per me oltre che insciabile, si certo quello scivolone sud che vedo da casa mi ha sempre attirato da fare con gli sci ma in qualsiasi caso non avevo mai pensato alla vetta ma dopo aver visto le foto di Giacomo e compagni non potevo mancare anch’io all’appello.

Il momento è ideale perchè siamo riusciti ad arrivare in auto fino al parcheggio alto di Prato Isio m 1660. Sci in spalla raggiungiamo in mezz’oretta le baite di Caldenno dove mettiamo gli sci. La leggera spolverata di ieri rende piacevole la salita senza quel rumore del durone che a me non piace per niente.

Iniziano a spuntare i Corni Bruciati
In val Caldenno, sullo sfondo le baite di Caldenno
In uscita dal secondo gradino della valle
I Corni Bruciati, ben visibile la parte finale del canale che sbuca in vetta

Superati i due gradini della valle smezzati dalla piana della Palù, eccoci sotto al pendio – canale sud che ci permette di accedere alla bellissima conca nascosta tra i Corni Bruciati e le cime di Postalesio. Cambiamo assetto, due picche e ramponi e siamo pronti. Tano è carico, decide di portare gli sci in vetta. Nel frattempo ci raggiunge il gruppo di Giò4000 che vanno alla cima nord-est.

La salita si fà presto ripida e in un attimo siamo alla goulottina, passaggio chiave della salita. La superiamo senza problemi per fortuna (parlo per me).

Dal deposito sci, il pendio canale che permette di accedere alla conca tra le due cime
La goulottina (foto da Tano Perlini)
Sopra la goulottina il canale si allarga (foto Tano Perlini)

La successiva rampa porta direttamente in vetta. Quando vedo la Madonnina realizzo che ormai ce l’ho fatta, i Corni Bruciati in inverno che figata. In vetta sembra di volare, la vista sul Disgrazia è del tutto inusuale da qui. Anche il gruppo di Giò4000 ha raggiunto la cima, ci salutiamo dalle due vette.

Poco prima della vetta (foto Tano Perlini)
In vetta (foto Tano Perlini)
Il monte Disgrazia e la cima nord est dei Corni Bruciati

Dopo un ottima pausa tocca scendere. Tano si prepara e parte direttamente dalla cima con gli sci, anche se non me la sono sentita di portare gli sci sono emozionato quanto lui. Mi aspetta per farmi posizionare per qualche foto, spettacolo in un attimo si trova già dove dovremmo attrezzare una doppia per superare la goulottina.

Tano parte dalla vetta con gli sci
Tano alle prese con le prime curve
Tano verso l’imbuto

La discesa in retro è emozionante ma sembra sempre lunghissima, finalmente arrivo anch’io. E’ tanto tempo che non faccio una discesa in doppia, che bello, in breve tempo sono alla base, mi sgancio e comincio a scendere ancora per un tratto in retro poi superato il sottostante salto di rocce finalmente in tranquillità posso girarmi e scendere veloce.

Fabio e Demis in discesa
La doppia per superare la goulotte visibile in basso (foto Tano Perlini)
Eccoci tutti fuori dalla zona ripida

Cambio assetto, giù dal pendio – canale con gli sci, la neve è molto divertente e la pendenza è ideale. Scivoliamo in val Caldenno senza problemi fin dove possibile poi alle baite togliamo gli sci e percorriamo la sterrata a piedi fino alla macchina.

In discesa difronte al gruppo del pizzo Bello

Tano recupera il salame, il formaggio e le birre che aveva messo al fresco stamattina, bisogna festeggiare la vetta raggiunta. Top

Festa

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