Val Masino – Pizzo della Merdarola m 2735

Created with Sketch.

Val Masino – Pizzo della Merdarola m 2735

Loc.Partenza: ex albergo Bagni Masino m 1100.

Dislivello: m 1700

Difficoltà: EEA

Note: sentiero per la cima inesistente con passaggi di 1° grado nel tratto finale. Il sentiero della valle di Merdarola e per il rifugio Omio è segnalato ma a tratti poco evidente dovuto ai pochi passaggi.

La valle della Merdarola vista dall’omonima cima

Una valle selvaggia e poco frequentata quella della Merdarola. Il sentiero è segnalato fino alla bocchetta di Medaccio e per la traversata al rifugio Omio ma non per il pizzo della Merdarola. Parcheggiamo all’ex albergo appena prima della foresta di Valmasino. I cartelli ci indicano il sentiero per la valle della Merdarola. Il primo tratto sale attraverso un fresco bosco a tratti addobbato da grandi massi scesi da chissà dove, successivamente si attraversa a sx fino a raggiungere la stupenda cascata della Merdarola che ci rinfresca con il suo getto.

La cascata della Merdarola

La salita riprende inesorabile tra macchie di rododendri e ontani disegnando uno slalom nella vallata fino a raggiungere la baita della Merdarola a m 1950. Da qui il sentiero segnalato si sposta verso destra in direzione della bocchetta di Medaccio (collegamento con la valle dell’Oro e il rifugio Omio), noi invece saliamo più o meno dritti (sud) tra ganda e pascoli a volte scomodi per la presenza di buchi dovuti all’acqua. Puntiamo la valletta che si insinua da sinistra verso destra sotto il pizzo della Merdarola. Stando sulla destra del ripido versante nord-est ci inerpichiamo su tracce di selvatici tra roccette e canalini d’erba facendo attenzione ad ogni passo fino a raggiungerne la sommità. La valle di Spluga a sud si mostra in tutta la sua grandezza, anche la maestosa cima del Desenigo m 2845 non scherza.

La valle e il lago di Spluga con la cima del Desenigo
A sinistra la cima del Calvo, a destra il pizzo Ligoncio

Voltandoci indietro invece possiamo ammirare tutta la testata della Valmasino dal pizzo Ligoncio fino al monte Disgrazia. In discesa l’attenzione è massima, dobbiamo cercare i passaggi migliori per non infilarci in qualche canalino cieco.

Punta Fiorelli

Una volta scesa la valletta, attraversiamo verso ovest senza nessuna traccia fino alla bocchetta di Medaccio m 2308.

Dalla bocchetta del Medaccio sguardo verso la valle dell’Oro

Scendiamo il ripido canale poi seguiamo il sentiero che attraversa più o meno pianeggiante fino al rifugio Omio m 2100 dove ci fermiamo per una birra rigenerante. Dal rifugio in 1 oretta e mezza raggiungiamo nuovamente l’auto.

Il rifugio Omio m 2100 sotto le pareti della Sfinge e del pizzo Ligoncio m 3032