Gran Zebrù m 3851
Loc.Partenza: Parcheggio dei Forni m 2170
Dislivello: m 1680
Difficoltà: OSA
Note: Picca e ramponi. Caduta sassi nel canale delle Pale Rosse sopratutto con scarso innevamento e con caldo eccessivo. La crestina finale è esposta.
Sicuramente una delle vette più importanti di tutte le alpi centrali, la sua forma conica attira l’attenzione di tutti.
L’ho salita 3 volte e ogni volta un emozione diversa anche se per quanto riguarda la qualità della neve non è sempre il massimo a causa della sua esposizione est-sud, a differenza del dirimpettaio e classico monte Cevedale m 3769 dove si può trovare neve polverosa anche in stagione avanzata.
Naturalmente i più allenati la possono salire anche in giornata ma per le persone normali consiglio un pernottamento al rifugio Pizzini m 2706, dove l’ottimo trattamento è ormai noto da tempo.
Questa volta anche io e Guata tentiamo la salita in giornata, non l’avevamo previsto a dir la verità, l’idea era salire al colle delle pale Rosse ma siamo stati tentati da due scialpinisti che stavano salendo nel canale.
La neve non è male dopo la nevicata dei giorni scorsi, il canale è ben innevato e meno impegnativo delle volte scorse. Al collo di bottiglia Guata ha problemi con le pelli e decide di fermarsi li.
Parto da solo e salgo la pala sulla massima pendenza, arrivo alla base del canalino finale dove incrocio gli unici 2 scialpinisti che scendono e mi lasciano solo. Dopo il canalino, percorro la crestina esposta fino alla croce di vetta. Mammamia che bello, mi trovo da solo su questa montagna stupenda.
Scendo, ricalco le impronte sulla crestina e nel canalino, recupero gli sci e giù dalla pala, peccato che la neve si sia scaldata e appesantita. Raggiungo Guata, insieme scendiamo il canalino e via giù fino al rifugio Pizzini a recuperare i liquidi persi.….iuuuu birra.