Monte Sciesa m 2487

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Monte Sciesa m 2487

Loc. di partenza: prati Bioggio m 1300

Dislivello: 1200

Difficoltà: EEA – nel mio caso ho usato casco, due picche (ne bastava una), ramponi che ho tenuto volentieri anche per la discesa su erba Visega.

Il monte Sciesa zuummato da Morbegno, ben evidente il canale più o meno nevoso da dove siamo saliti

Finalmente dopo una vita che guardo questa cima dalla finestra di casa, sono riuscito a raggiungerne la vetta. Si tratta di una cima pochissimo frequentata difatti si trovano scarse notizie sulla via di salita. L’avevo in previsione da tempo perchè fà parte del mio progetto di salire”Tutte le cime che vedo da casa” ma nonostante tutto non avevo mai provato ad avvicinarla. Sicuramente non avrei mai pensato di provarci proprio nel bel mezzo dell’inverno. Inverno si fà per dire. Il 13 gennaio in compagnia di Tano decidiamo di andare a vedere. Saliamo in auto fino ai Prati Bioggio m 1300. A piedi attraversiamo i prati e nei pressi della baita in alto intercettiamo il sentiero che ci condurrà fino all’Oratorio Sette Fratelli m 2010. A differenza di alcuni anni fà, ora il sentiero nonostante non sia segnalato, è ben visibile a causa dei numerosi passaggi degli escursionisti che salgono fin qui in tutte le stagioni. Non spaventatevi eh, ho detto numerosi ma si fà per dire, questo luogo è ancora molto selvaggio e poco frequentato.

Prati Bioggio
Gli alberi scheletrici presenti durante la salita all’Oratorio Sette Fratelli
Oratorio Sette Fratelli e la sua croce

Dall’Oratorio senza percorso obbligato attraversiamo in salita verso il costolone situato più a est e ne risaliamo tutto il filo fino a raggiungere la traccia di sentiero che taglia alto tutta la costiera. Proseguiamo sempre verso est fino al di sotto del monte Sciesa anche se da qui è poco distinguibile. Lasciamo la traccia di sentiero che proseguirebbe fin verso i Tre Cornini e iniziamo a salire inizialmente a destra del canale d’erba poi entriamo e proseguiamo a tratti su neve ma momentaneamente senza ramponi.

Poco sopra l’Oratorio dei Sette Fratelli, la traiettoria di salita per il monte Sciesa
Il primo tratto su erba poi entreremo nel canale a sinistra
Il tratto iniziale del canale per il monte Sciesa
Tano si avvia verso il canale senza sapere se sbuca da qualche parte

Arriviamo ad una sorta di bivio, a destra sale un pendio d’erba ripido ma non difficile che va a raggiungere la cresta est, si tratta della via normale. Tano però è attratto da un canale nevoso più a sinistra che s’insinua tra le rocce che però non ci permette di capire se abbia uno sbocco. Vabbè proviamo. Mettiamo i ramponi, entriamo nel canale (più o meno 40-45°) e continuiamo a salire, un breve tratto più ripido senza neve ci costringe ad attaccarci ai ciuffi d’erba visega. Finalmente sbuchiamo sulla cresta ovest in vista della valle dei Ratti e dell’immancabile Sasso Manduino.

Dal canale del monte Sciesa sguardo verso Morbegno
Il pendio finale per la vetta del monte Sciesa
Tano in vetta al monte Sciesa con alle spalle il Sasso Manduino

Mi sarei aspettato di dover percorrere un tratto di cresta, invece ci troviamo davanti un pendio per nulla difficile che sale fino all’ometto di vetta. E’ fatta, non ci credo ancora, finalmente il monte Scesa è sotto i miei piedi. La vista a picco sulla bassa Valtellina è spettacolare.

Tano osserva il panorama dalla vetta

Per la discesa optiamo per la via normale, Scendiamo in direzione est. Inizialmente il tratto è facile ma molto insidioso a causa della neve fresca che copri profondi buchi tra le rocce, successivamente è presente un breve salto di rocce che non sarebbe impossibile se non fosse innevato. Tano per evitarlo prova ad aggirarlo verso nord e ci riesce. Vado a vedere anch’io e in effetti si passa abbastanza bene nonostante sia un pò esposto sul dirupato versante nord.

In discesa dal canale improvvisato con vista su Morbegno

Superato l’ostacolo Tano si riaffaccia verso sud e tenta di scendere un canale erboso ma più sotto non si vede bene e pare sia ancora più ripido, bocciato, torna su e tentiamo il prossimo canale più a est. Questo pare buono. La discesa è molto ripida e per lo più su erba visega, io senza ramponi avrei fatto ben più fatica. Raggiungiamo i nostri passi, proseguiamo senza grossi problemi fino in fondo al canale dove togliamo i ramponi. Ripercorriamo il traverso verso l’Oratorio Sette fratelli e giù sul sentiero fino alla macchina.

Saliti da sinistra e scesi da destra

Sono contentissimo, la vetta è stata raggiunta e da un percorso del tutto inventato…..attenzione non voglio fare il sapientone, noi non abbiamo inventato nulla, era solo per dire che siamo saliti e scesi senza sapere dove sbucassero i canali, siamo andati a vista e quando capita così per me la soddisfazione è doppia.

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