Zucco di Sileggio m 1373

Created with Sketch.

Zucco di Sileggio m 1373

La croce di vetta dello Zucco di Sileggio sovrasta Mandello del Lario e il lago di Como

La croce in vetta allo Zucco di Sileggio alti sopra Mandello del Lario
In vetta allo Zucco di Sileggio e Mandello del Lario

Visto la quota esigua della cima, non mi aspettavo un percorso così impegnativo. Dalla località Sovico m 405 dove lascio l’auto, salgo in cima al paese tra le case dove trovo le segnalazioni per lo Zucco di Sileggio e non solo. Pensavo di salire per la direttissima (sentiero 17a) ma sono troppo attratto dalla chiesa Santa Maria sopra Olcio costruita in luogo privilegiato perciò decido di seguire la splendida mulattiera (sentiero 17b) fino a raggiungerla. La chiesa costruita in un posto selvaggio è davvero splendida.

La bellissima mulattiera che da Sonvico porta alla chiesa di Santa Maria sopra Olcio
La splendida mulattiera con la cappelletta

La mulattiera che sale alla chiesa di Santa Maria sopra Olcio
La mulattiera che sale alla chiesa
La chiesa di Santa Maria sopra Olcio sovrastata dalle alte pareti del Grignone
La chiesa di Santa Maria sopra Olcio e le pareti del Grignone
Uno dei finestroni della chiesa di Santa Maria sopra Olcio con vista su Mandello del Lario
Mandello del Lario da uno dei finestroni

Oltrepasso la chiesa e poco dopo a sinistra si stacca il piccolo sentiero (17b) che sale verso la vetta. Da subito ripido, seguo il sentiero che si inerpica nel boschetto spoglio fino a raggiungere una dorsale. Non ne sono ancora al corrente ma praticamente d’ora in poi questa sarà la dorsale che mi porterà fino in vetta. Nonostante la traccia non sia molto larga e a occhio sembra anche poco battuta è praticamente impossibile perderla anche perchè spesso, uscire fuori traccia vorrebbe dire tuffarsi nel vuoto. Sono emozionato già dal fatto che mi trovo in un luogo che non conosco affatto con l’aggiunta della sensazione di essere da solo tra quelle rocce verticali, che bello.

Seguo fedelmente il sentiero che alterna in un primo momento strappi da ripidi a ripidissimi e successivamente a tratti attrezzati a volte anche esposti. La salita comunque va via veloce, ogni volta che alzo gli occhi mi accorgo di essere salito di un bel pò.

Dalla chiesa di Santa Maria sopra Olcio, il tracciato del primo tratto del sentiero attrezzato 17b
La chiesa di Santa Maria sopra Olcio e più o meno la traccia del sentiero 17b
In vista della croce dello Zucco di Sileggio
Finalmente vedo la croce

Ad un certo punto delle roccette monto ripide mi sbarrano la strada, pensavo che il sentiero le aggirasse invece gli passa proprio in mezzo, in questo punto devo usare anche un pò di forza di braccia per tirarmi su. Mi ritrovo su un bellissimo dosso panoramico. Alzando gli occhi intuisco la parete verticale dove sono state allestite due scale di ferro per superarle, io però sono senza attrezzatura perciò quando gli arrivo contro, prendo a destra il sentiero che costeggia la paretina con bellissime sculture naturali.

La prima delle due scale posizionate per superare una parete verticale
La prima delle due scale verticali evitabili

Raggiungo una specie di radura, il sentiero ora ripido, devia nettamente a sinistra e sale dritto puntando la vetta, poco sopra però si adagia spostandosi verso sinistra recuperando la dorsale principale dove si riunisce al sentiero attrezzato lasciato in precedenza, ed ecco vicinissima la croce di vetta addobbata con file di bandierine tibetane.

Il sentiero 17b nel tratto finale per raggiungere lo Zucco di Sileggio
In rosso il sentiero 17b che prima segue la dorsale poi evita la paretina verticale attrezzate con due scale
In vetta allo Zucco di Sileggio sul lago di Como
In vetta allo Zucco di Sileggio
La croce dello Zucco di Sileggio sovrasta Mandello del Lario e il lago di Como
In basso Mandello del Lario

Dalla vetta il panorama si apre improvviso e spettacolare sul lago di Como. Proseguo per alcuni metri per raggiungere il punto più alto della montagna meno panoramico però. Proseguo ancora alcuni metri per visitare il bivacco Sforza

Il bivacco Sforza nei pressi della vetta
Il bivacco Sforza non lontano dalla vetta

Ritorno alla croce per godermi uno spuntino in vetta. Mi guardo intorno e con attenzione riesco a vedere il rifugio Brioschi in vetta al Grignone e più a sud anche il rifugio Rosalba sulle pendici della Grignetta.

Il rifugio Brioschi in vetta alò Grignone visto dallo zucco di Sileggio
Il Grignone e in vetta piccolo piccolo il rifugio Brioschi
Il rifugio Rosalba visto dallo Zucco di Sileggio
Il rifugio Rosalba

Per la discesa sfrutto la direttissima che si prende poco più a nord della croce e scende verso sinistra (indicazioni sentiero 17a). Il sentiero, a parte qualche breve tratto, scende molto ripido fino a Sonvico dove ho lasciato l’auto.

Devo dire che questo percorso mi ha proprio sorpreso in modo positivo, in un attimo, praticamente poco dopo la chiesa di Santa Maria sopra Olcio, ti proietta all’improvviso in una zona molto selvaggia, pare di essere entrati in un altra dimensione e anche una volta arrivati sulla dorsale, dove si recupera la vista dei paesi del lago e il tutto possa sembrare più familiare, la presenza di pareti verticali e i passaggi a tratti impegnativi del sentiero ti mantengono sempre ad una certa distanza dalla realtà, se poi gli aggiungiamo il fatto di salire da soli (anche se so che non è consigliabile) la sensazione si amplifica a dismisura.